Domanda:
Strada privata diventa... comunale?
alexbrightgreen
2008-08-30 06:01:05 UTC
Abito in una stradina privata ghiaiata. Attualmente do la servitù ai proprietari di un paio di case in fondo alla stradina stessa che quindi passano davanti a casa mia. Ora, uno dei proprietari starebbe pensando ad un'attività e vorrebbe chiedere al comune di dargli il permesso di apertura di attività e conseguentemente di poterla asfaltare. Se non glielo permettono (a livello comunale), credo chiederebbe a noi di asfaltarla privatamente.

Detto questo, io sono molto contrario all'idea perchè sono nato in questa casa e sono molto legato affettivamente al panorama attuale delle cose, con la stradina privata in ghiaia così com'è.

Che ruolo ho nello sviluppo delle cose? Ci vuole comunque un mio consenso, giusto? Lui può aprire tutte le attività che vuole, ma la strada essendo territorio comune a tutti i proprietari necessita di un SI da parte di tutti x un'eventuale asfaltatura, giusto?
Otto risposte:
boh
2008-09-01 08:06:24 UTC
Per estensione della servitù si intende l' ampiezza del suo contenuto, quale risulta dal titolo costitutivo.

La disciplina dell’estensione delle servitù, e così pure delle modalità d’esercizio , è affidata in primo luogo al titolo costitutivo.

Il titolo, cui si riferisce l’art. 1063 c.c., riguarda l’atto negoziale (contratto o testamento), che ha dato vita alle servitù.

L’innovazione da parte del titolare della servitù non è mai consentita quando importi modificazione del fondo servente, perché essa costituirebbe lesione del diritto di dominio dell’altro.

Innovazioni possono essere dei comportamenti che non incidono sulla struttura del fondo (dominante o servente), ma producono comunque un ampliamento dell’estensione delle facoltà o una variazione rilevante delle modalità previste nel titolo .

Secondo l’opinione corrente si avrà innovazione, come tale vietata, anche quando si muti la destinazione del fondo dominante, ad esempio adibendo un edificio residenziale ad albergo .

IN TUTTI I CASI, LE INNOVAZIONI, DA QUALUNQUE FATTO O COMPORTAMENTO RISULTINO, SONO VIETATE SOLTANTO QUANDO PRODUCANO IN CONCRETO UN AGGRAVAVAMENTO DEL «PESO» ORIGINARIAMENTE STABILITO A CARICO DEL FONDO SERVENTE . È QUESTA UN’AFFERMAZIONE PACIFICA E CONDIVISA DA TUTTI; ALLA QUALE VIENE PERÒ NON DI RADO AGGIUNTO CHE IL DIVIETO VALE ANCHE QUANDO IL PREGIUDIZIO PER IL FONDO SERVENTE SIA SOLTANTO POTENZIALE . LA QUESTIONE RIGUARDA NATURALMENTE LE SOLE INNOVAZIONI DERIVANTI DA MODIFICAZIONI MATERIALI DEL FONDO, NON DA COMPORTAMENTI; I QUALI O SONO ATTUATI, E DUNQUE EFFETTIVI, OPPURE NON ESISTONO.

La legge pone come regola fondamentale per determinare i limiti e le modalità d’esercizio delle servitù il criterio c.d. del minimo mezzo (art. 1065), secondo cui «Nel dubbio circa l’estensione e le modalità di esercizio, la servitù deve ritenersi costituita in guisa da soddisfare il bisogno del fondo dominante col minor aggravio del fondo servente». Ossia il proprietario del fondo dominante può esercitare tutte le facoltà compatibili con il minor possibile aggravio del fondo servente.

I bisogni del fondo dominante andranno valutati con riguardo al momento in cui la servitù è stata costituita. Bisogni nuovi, esigenze sopravvenute, che si manifestino nello svolgimento del rapporto potranno venire in rilievo solo se costituiscano i presupposti per l’ampliamento della servitù, e quindi, per una nuova costituzione: come ad esempio nell’ipotesi prevista dall’art. 1051, c. 3° (ampliamento del passaggio per il transito di veicoli); o nel caso in cui, nella servitù di acquedotto, si rendano necessarie nuove opere per l’introduzione di una maggior quantità d’acqua (art. 1040, c. 2°). Vanno tenute in conto «l’evoluzione tecnica o le modificazione della realtà sociale» : non si potrà certo pretendere di opporsi al passaggio con mezzi a trazione meccanica, se la servitù, costituita in antica data, prevedeva il passaggio con carri trainati da buoi o da cavalli . Si tratta, di un problema d’interpretazione dell’«intenzione delle parti» .

Quanto si è detto vale comunque purché non si determini un ampliamento della servitù, e un conseguente maggior aggravio per il fondo servente; perché in tal caso sarà necessaria la costituzione di una nuova (più ampia) servitù.

Secondo l’art. 1064, c. 1° «Il diritto di servitù comprende tutto ciò che è necessario per usarne». In base a questa disposizione, la servitù di attingere acqua comprenderà, ad esempio, il diritto di passaggio sul fondo dove la fonte si trova ; la servitù di parcheggio si «estenderà» certamente al diritto di passare sul fondo asservito per l’accesso e l’uscita dall’autorimessa, e così via.

In osservanza del principio dell’uso civile (ossia rispettoso dell’esigenze altrui) che questi «accessori» della servitù comprendono tutto ciò che è necessario, ma nulla di più. Altrimenti il criterio del minimo mezzo sarebbe ingiustamente sbilanciato a favore del titolare, e si produrrebbe un maggiore, anziché un minor aggravio, a carico del fondo servente .

Secondo l’art. 1067 cc. 1° «Il proprietario del fondo dominante non può fare innovazioni che rendano più gravosa la condizione del fondo servente».(TU SEI IL FONDO SERVENTE) e QUINDI specifica, che l’e­ sercizio della servitù non deve discostarsi dalle linee prefissate al momento della sua costituzione. Vieta la realizzazione di «innovazioni» da parte del titolare e, in modo simmetrico, il compimento da parte del proprietario del fondo servente, «di alcuna cosa che tenda a diminuire l’esercizio della servitù o a renderlo più incomodo».

Le parti, SE VORRANNO, potranno prevedere deroghe ai divieti contenuti nell’art. 1067 .

Le innovazioni sono le modificazioni di carattere materiale, che il titolare della servitù voglia apportare al fondo dominante: ad esempio, nella servitù di passaggio, la costruzione su un terreno originariamente agricolo, di un albergo o di un’opificio industriale, che può determinare un maggior passaggio, ecc.

QUINDI IN DEFINITI
?
2008-08-30 18:44:57 UTC
E' esattamente come pensi tu.



Come utilizzatori della strada avete tutti l'obbligo di manutenzione dividendone le spese proquota.



Se qualcuno la volesse asfaltare può chiedere a tutti l'autorizzazione per farlo ma non può obbligare nessuno a sostenerne le spese.



In ogni caso, senza l'unanime consenso di tutti i beneficiari della servitù, nessun lavoro può essere eseguito (salvo che si tratti, appunto, di manutenzione o messa in sicurezza).



Ciao.
omaren
2008-08-30 22:50:23 UTC
Finchè il tuo pezzo di strada rimane di tua proprietà nessuno - neanche a complete sue spese - può importi alcunchè.



In fattispecie codesta strada potrebbe essere asfaltata solo se prima il comune, PER MOTIVI DI PUBBLICA UTILITA' CHE ANDREBBERO PROVATI, la espropriasse e la rendesse pubblica.
?
2008-08-30 16:09:03 UTC
Da come ti sei espresso tu sei il proprietario e gli altri godono della servitù di cui sei gravato.

Credo proprio che tu ti possa opporre sia alla cessione che ai lavori,anche se offerti senza oneri a tuo carico.

Salute !
Lella
2008-08-30 14:43:21 UTC
la risposta non la so, ho acceso la stelletta apposta perché è interessante,

però non parlare di territorio in comune perché non lo è, specifica sempre che è tuo ma che sussiste una servitù a favore di...,

i beni comuni sono altri e potresti essere frainteso.

ma lui si farebbe carico del costo dell'asfaltatura o lo imporrebbe anche a voi?
sandro
2008-08-30 13:08:48 UTC
Solitamente, eventuali disaccordi fra comproprietari avvengono perché qualcuno di loro non vuole sopportare il costo/pro quota dell'asfaltatura, che comunemente si ritiene valorizzi l'immobile adiacente.

Qui si verifica il contrario; ad ogni buon conto tutti i comproprietari debbono dirsi daccordo quando si vogliono effettuare interventi d'un certo rilievo, come l'asfaltatura d'una strada.
?
2008-08-30 13:08:21 UTC
Ti sbagli, non necessita di un tuo assenso.

Ogni miglioria apportata può essere fatta privatamente, previo autorizzazione comunale, alla quale non puoi opporti.
Gianni just want to.. sleep..
2008-08-30 13:03:41 UTC
pesta il vicino... e poi vai a forum...


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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